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Luigi Majno | 77 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:83|3|0]] stringerla come realtà. — Benvenuto, fratello!... — Addio, fratello!... — Chi era nel mondo che ci fosse estraneo?... Gli spiriti si dilatavano fino a comprendere nella loro cerchia l’umanità, e tanta era la gioia che giovinezza ci sembrò eterna.
Luigi Majno costituiva la base ed il centro del cenacolo.
Lontano pareva se pur presente, assai volte, mentre i nervosi discorsi sfavillavano volteggiando intorno alla sua placidità sognatrice. Ma ad un tratto una sua frase piombava con taglio netto nel folto della conversazione, mettendo a nudo il muscolo d’un argomento, fissandolo in un paradosso o in una definizione tra il bonario e il corrosivo.
Egli dirigeva gli spiriti, senza che se ne avvedessero.