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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:94|3|0]] mai nessuno. Sotto l’acido corrosivo di certi suoi giudizi la carne grillettava, come per ferro rovente; e pure chi potrà dire la delicatezza della sua bontà?... chi la purezza del suo cuore?... Chi il suo affetto per i bambini, la sua passione quasi morbosa per gli uccelli e per i fiori, ai quali egli parlava come ad amici, nella certezza che lo comprendessero?...

Quando mai egli rispose di no alla preghiera di un umile, di un disgraziato?... Filippo Turati lo chiamò, a ragione, «vittima delle vittime».

Vittima, se mai, per esserne il terribile difensore.

Ognuno di noi che abbia buona memoria ricorda il triste processo contro il cappellano confessore di un istituto per le bimbe abbandonate. Gli avvocati della parte civile, co-

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