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E dirti io voleva: Tornato
Qui presso il mio cor, finalmente,
Sei tu dal solingo vïaggio dolente?... —
Ma il labbro rimase serrato.
Tu m' eri lontano e vicino
A un tempo. — Te quasi toccavo;
E pure, stendendo le braccia, tremavo
Di stringere un' ombra. — Il divino,
Dolcissimo sogno nudrito
Tant' anni, tant' anni nel core,
Svaniva in un senso di vago terrore,
Svania ne l'affanno infinito.
E tu di baciarmi tentasti;
Ma sopra la squallida plaga
Le nubi d'un rosso di labbro e di piaga
s'avvolsero in nembi nefasti:
Parea che un divieto solenne
Partisse dai campi infecondi,
Da l'algida angoscia dei cieli e dei mondi....
E il bacio, il tuo bacio, ah!... — non venne. —
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