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A me dintorno la città sorgea,
Desta a la prima aurora.
La gran città che nutre e che lavora
Nel sole a le giganti opre movea.
Era un gridìo di chiare voci ignote,
Un fluttuar di suoni,
Un aprirsi di porte e di balconi,
Fischi di treni, turbinar di rôte:
Era l'accorrer gaio e vïolento
Di mille forze umane
Verso il lavor che dà salute e pane
E innumeri vessilli affida al vento.
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