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Dammi una zappa, un erpice o un rastrello:
A me non cale che l’estate avvampi.
Sotto il bacio del sol vivido e bello
4Vo’ lavorar ne’ campi.
Così, discinta, con le braccia nude,
Le vesti rialzate a la cintura!
La campestre fatica umile e rude
8Lo sai?... non m’impaura.
E voglio qui le stanche, le pallenti
Gracili dame da la man di cera,
Fronde di salcio abbandonate ai venti,
12Steli fioriti a sera;
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