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È cresciuta, ha sofferto, ha lavorato,
Ti piange: su le punte dei coltelli
Passò, ma nei pensosi occhi ribelli
Rise un sogno inspirato,
Rise il fulgor d'una possente fede:
Ed ella vinse; ed or, fiera qual giglio,
Armata in campo, intrepida al periglio,
Ama, combatte, crede. —
Mentr' io ti parlo, in una queta stanza
La dolce madre, sorridendo, posa:
A lei dintorno, come aulir di rosa,
Ondeggia una speranza:
Nel lacerato cor che vinse il male,
Che sfidò per vent'anni ombra e tempeste.
Un'altra gioventù quasi celeste
Batte le fulgid'ale.
Ma tu non sai. Tu i detti miei non senti
Forse!... per ritrovarti io son venuta,
Ma la pallida coltre è diaccia e muta
A le lacrime ardenti!...
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