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PREFAZIONE. Ili
lace. — Non sono le Novelb Uontalesi scritte in pretto vernacolo, ma sibbene in quella parlatura che sta fra il vernacolo e la preterizione del dir polito adoperata dai narratori, massime quando non sieno contadini abitanti di luoghi lontani e isolati su per i colli. È poi da no- tarsi che il vernacolo montalese risente la influenza del sottodialetlo pistoiese, di cui è affine, quella del ver- nacolo montemurlese spettante al sottodialetto fioren- tino-pratese, non che le invasioni della cultura elemen- tare, e quindi va ogni di, come ogni libero favellare, del continuo modificandosi. Il che spiega la varietà delle forme in special maniera nella conjugazione de' verbi. ' Ed acciò le Novelle non pubblicate non si trovassero in contrasto con le distinte da asterisco, que- ste ho ritocche per ridurle alla comune dicitura delle altre: la quale autorità mi soo presa, perchè m'ò fa- migliare il vernacolo montalese e il modo di concepire e di porgere de' suoi abitanti, ed io medesimo, se mi garbasse, potrei sedermi nella ciscranna intomo al fo- > Vedi il mio Saggio di uno Studio topra % Parlari Famocoll détta Toicana — Vernacolo Montalete (contado) del ioUo-dialetto di Pistoia. Milano, 6. Fajoi e G. edit, 4866. — Saggi del vemacoìo Montalese a stampasi hanno: — ne* Parlari Italiani in Certaldo alla festa del V centenario di Stesser G, Boccacci, omaggio di 6. Pàparti. Livorno, Francesco Vigo, 4875, pag. 2i7; — nella citata NoveUaja FiorenUna (seconda edizione) di I. V., pag. 643; — nel Giornale V Appennino Pistoiese, Anno li, num. 4 , 3, 8, 42. — Fra il 4876 e il 4877 circolarono eziandìo parecchi Sonetti manoscritti d'Autore anonimo e satirici contro l'Amministrazione comunale del Mon- tale di allora e suoi accoliti. — Io poi ho apparecchiato per U tor- chio alcune CinceUe da Bambini in nella stietta parlatura rustia d^f Montale Pistoiese, e con da ùtimo la Usta de le Palore, sentule arraccontare e po' distendute *n su la carta.