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90 prologo.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Nova polemica.djvu{{padleft:118|3|0]]l’ingiusto secondo la causa, ed insegnare l’arte di non pagare i debiti a forza di dialettica. Ma siccome la legge economica della domanda e della offerta ha fatto che ormai sia più grande la produzione degli avvocati che quella delle cause da difendere, accade che molti giurisconsulti, non avendo clienti, nemmeno per le cause spallate, si sono fatti critici ed hanno portato nella critica tutto il bagaglio dei sofismi curiali. Le logodedaglie furono così innalzate alla ennesima potenza, e perchè avessero pure un fondamento di severa logica, si inventò la trionfante, la piramidale distinzione fra il bello ideale e il bello reale. Lo disser già quei meravigliosi sofisti che furono gli scolastici: saepe nega, concede parum, distingue frequenter.

Non è facile camminar spediti nello spinaio piantato da costoro. Pure si vede, così tra il fosco e il chiaro, che il bello ideale è una specie di bello assoluto, l’idea di un tipo soprasensibile e perfetto, mentre il bello reale è relativo, sensibile e perfettibile. Questa distinzione fu certo una delle più felici applicazioni dell’arte sognata da Strepsiade, alla necessità delle cause spallate. Infatti questo bello ideale ed

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