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  De la giudaica fola
e di Sion su la rovina immane,
  forte, superba, sola,
16la nostra Dea, la Verità, rimane:

  la Dea che a poco a poco
il mister de la vita a noi disserra.
  Per lei domammo il foco,
20per lei domammo i fulmini e la terra.

  Ecco, sino a le stelle
gl’inni e le grida de ’l trionfo vanno.
  Ha vinto il gran ribelle
24e le porte de ’l ciel non prevarranno!

  Cadon gli altari infranti,
sfuman le larve de ’l passato impure.
  Avanti, avanti, avanti,
28con la fiaccola in pugno e con la scure.

  No, non lordate il biondo
capo, fanciulle, con la cener vile;
  venite; è bello il mondo;
32oggi rinasce con le rose aprile.

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