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ALL’ALBERGO
o li guardavo da la serratura.
Ella faceva molti complimenti,
egli schizzava apostrofi eloquenti
4e le diceva — non aver paura. —
Ed in lei de ’l pudor l’estrema cura,
l’istintive repulse ed innocenti
e le caste ignoranze e gli sgomenti
8a ’l destarsi cedean de la natura.
Così a l’audacia de la mano amata
l’ultimo de ’l pudor velame frale
11concedea vergognosa e rassegnata:
e tutto cadde, ed ella apparve quale
un asse d’acajou liscia, piallata....
14Canchero — disse lui — troppo ideale!
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