< Pagina:Nova polemica.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
36 prologo.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Nova polemica.djvu{{padleft:64|3|0]] Lo sanno tutti che nelle battaglie non si misurano le sciabolate: e’ colpi non si danno a patti, disse il Cellini. I romantici esageravano gli scheletri, i classici esageravano gli Dei; i nostri idealisti rifuggono adesso con orrore sacro dal mangiar carne il venerdì, i veristi affettano di mangiarne per dispetto il venerdì santo. Questi, per necessario istinto, badano solo alla apparenza delle cose senza sillogizzarci sopra e cercano appunto gli argomenti e le forme che valgano a far spiccare la loro reazione contro l’abuso del sentimentalismo. Quelli si attaccano agli antichi come a tavole di naufragio, a quegli antichi, a quel Manzoni, che alla lor volta furono gridati rivoluzionari e corruttori dell’arte. Dimenticano che anche il Metastasio a’ suoi tempi fu un ribelle e pronosticano la fine del mondo ad ogni tentativo: si chiudono nella loro ortodossia con un non possumus intransigente e sognano un Sillabo letterario cogli anatemi di rito.

Dove andiamo? grida spaventato Luigi Alberti.

Alle battaglie della libertà.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.