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novella terza 17

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novelle (Vettori).djvu{{padleft:21|3|0]]narrò, mostrando farlo per affezione e per tener conto dell’onor suo. Andrea fu malissimo contento, e non volle prestar subito fede alla Ferretta; ma dopo che fu stato in Alla due giorni, disse alla donna la mattina in sul desinare che il dì voleva ire a Innsprück a riscuotere certi danari e che non tornerebbe la sera. La donna, sendo stata sei dì senza l’amante, le pareva ogni ora mille che il marito si partisse, ed a Vulgam fece cenno che venisse la sera da lei. Sendo venuto ed entrati in camera nel letto, il marito che non era partito ma era stato nascosto in casa, a mezza notte si scoperse e trovò gli amanti nel letto; ma Vulgam veduto Andrea niente s’impaurì: prese la sua arme e disse all’Angiola che seco n’andasse. Andrea volle fare alquanto di resistenza, ma sendo vecchio e debole, Vulgam irato l’ammazzò, e presi certi denari trovarono di suo, egli e l’Angiola dal castello si partirono.

Nicodemo avendo la notte sentito il rumore, e veduto quello era seguito, deliberò la mattina per tempo colla moglie partirsi, e rassettate tutte le cose sue, ed ancora quelle di Andrea, pensando come s’usa per parte dei mercanti, della roba d’Andrea a nessuno dar conto, e parendogli

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