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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novelle lombarde.djvu{{padleft:108|3|0]]
Là in quel letto di fianco alla torre
Visse Linda, sospiro di mille:
15Ma per lei non v’è gioja; ma scorre
Sempre il pianto dall’egre pupille
Da quel dì che un severo comando
18Le strappò dalle braccia Fernando.
Quante volte, fissata sul lago,
Il mattin le ricorre al pensiero
21Che ha veduto partire il suo vago
Dai Francesi arrolato guerriero,
Quattro dì dopo l’alba festosa
24Che la fe’ gl’impromise di sposa!
Lì a quel salce, alla misera avvinto,
I begli occhi coi baci asciugò:
27Qui da truce sbirraglia sospinto,
— Linda, addio» fra i singhiozzi iterò:
Dal battello fin qui l’ha veduto
30Accennarle il compianto saluto.
Or del duol coll’ingegno, la mesta
Cerca i campi di là da Pirene,
33Fra i cimenti di guerra funesta
Paurosa seguendo il suo bene.
Oh pensate se un solo momento
36Abbia posa di Linda il tormento!
Del giardin più le ajuole non cura:
A chi dar le primizie dei fiori?
39Quando aprile ravviva natura
Più non guida i festevoli cori:
Dell’ottobre a la gioja vivace
42Le memorie e il timor non han pace.