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A te, Diva; a te, Madre di doglie,
  Fida il pianto, offre i candidi voti.
  45Del Bisbin, del Soccorso alle soglie
  Chiede il prego dei pii sacerdoti:
  Ma una voce presaga di guai,
  48— No (le grida) non più lo vedrai».

Pure un dì, dalle Spagne tornato,
  Chiuso foglio recolle un guerriero.
  51Lo conobbe; il baciò: dell’amato
  Era un foglio di gioja foriero.
  Sette dì, poi nel patrio terreno
  54Stringerà la diletta al suo seno.

— Ei ritorna: ei ritorna!» La bella
  Dal tripudio all’eccesso mancò.
  57— Ei ritorna!» La fausta novella
  Alle amiche, ai parenti recò.
  A te, madre dei mesti Maria,
  60Di sue grazie il tributo offeria.

Del dì settimo l’alba s’en venne,
  La trovò sulle piume destata:
  63Ella è fuor: del desìo su le penne
  S’è tremando alla spiaggia recata,
  Donde il guardo sospinge bramoso,
  66Se discerna il tornante suo sposo.

Ogni prora che avvisa lontano,
  — Egli è desso» e distinguer lo crede:
  69Ma la nave sul liquido piano
  Oltrepassa e coll’aura procede.
  Ecco un’altra dal fondo s’avanza:
  72Trema il cor di novella speranza.

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