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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novelle lombarde.djvu{{padleft:109|3|0]]
A te, Diva; a te, Madre di doglie,
Fida il pianto, offre i candidi voti.
45Del Bisbin, del Soccorso alle soglie
Chiede il prego dei pii sacerdoti:
Ma una voce presaga di guai,
48— No (le grida) non più lo vedrai».
Pure un dì, dalle Spagne tornato,
Chiuso foglio recolle un guerriero.
51Lo conobbe; il baciò: dell’amato
Era un foglio di gioja foriero.
Sette dì, poi nel patrio terreno
54Stringerà la diletta al suo seno.
— Ei ritorna: ei ritorna!» La bella
Dal tripudio all’eccesso mancò.
57— Ei ritorna!» La fausta novella
Alle amiche, ai parenti recò.
A te, madre dei mesti Maria,
60Di sue grazie il tributo offeria.
Del dì settimo l’alba s’en venne,
La trovò sulle piume destata:
63Ella è fuor: del desìo su le penne
S’è tremando alla spiaggia recata,
Donde il guardo sospinge bramoso,
66Se discerna il tornante suo sposo.
Ogni prora che avvisa lontano,
— Egli è desso» e distinguer lo crede:
69Ma la nave sul liquido piano
Oltrepassa e coll’aura procede.
Ecco un’altra dal fondo s’avanza:
72Trema il cor di novella speranza.