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La conobbe Fernando; dall’alto
  Cader videla, e più non frenossi:
  105Gonfio è il lago — Che importa d’un salto
  Ei si lancia fra i gorghi commossi,
  E là drizza ove, scossi dall’onde,
  108Mira i veli e le chiome sue bionde.

Quanti seco venian nel naviglio
  Di spavento levarono un grido.
  111Del guerrier, della bella al periglio
  Molta accorse la turba sul lido:
  Qua, battelli, qua corde; — ma tutto
  114Rende vano lo sdegno del flutto.

Pur Fernando alla cara si spinge.
  Che lo vede, il conosce, ed ansante
  117Col vigor moribondo si stringe
  Contro il sen dell’intrepido amante:
  L’onda avversa con forza egli tiede;
  120Ma una spiaggia ove approdi non vede.

Ingrossando più sempre, il maroso
  Gl’irti scogli del lido flagella.
  123Già il meschin, per lei sola affannoso,
  Vinto cede all’infausta procella —
  Dalla riva odi il prego dei morti
  126Suffragar gli annegati consorti.

Come il mite dell’alba respiro
  Appianò l’agitata laguna,
  129Tutti afflitti alla spiaggia rediro
  Compatendo all’indegua fortuna.
  Fur trovate le salme là dove
  132L’aura i rami a quei salci commove.

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