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IL CASTELLO DI BRIVIO


Del gaudio nell’ore,
  Nei giorni — del duolo
  Mi torni — nel cuore,
  Paterno mio suolo.



I.


Tutto è festa nel castello di Brivio. Una fiamma divampante sul battuto della torre angolosa, dirada le tenebre della notte: cento barchette illuminate vogano al suo piede, gridando viva e riviva: viva e riviva echeggia più esultante nell’interno, ove dieci signori delle vicine terre nella sala d’arme, nell’altre minori i vassalli e gli scudieri, fra le spumanti tazze del vino orobio, alternano i brindisi a Oldrado barone del castello; Oldrado, il paventato caporione de’ Guelfi qui intorno, che oggi, dalla torre che domina Gallusco e Villadadda, menò sposa Ermellina, figliuola del signor Colleone, ghibellino famoso.

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