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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novelle lombarde.djvu{{padleft:24|3|0]]dazioni, avrebbe detto.... Ma..., adesso che mi vien in cuore; domani non è il giorno della Madonna di settembre?»

— Certo sì», rispondeva la madre; «e farai bene a santificarne la vigilia con qualche mortificazione, almeno della lingua.»

— E non è oggi che deve tornare la Brigita dalla filanda?

— Si bene!» esclamarono ad una i genitori.»

— E se la intoppasse in costoro, che sono pel bosco a caccia?»

— È vero» replicò il padre battendosi l’anca.

— O signor benedetto!» esclamò la madre giungendo le mani: e sospesero le faccende per guardarsi uno in faccia all’altro.

— Bisogna raccomandarla alla Madonna d’Imbevera, che la scampi d’ogni cattivo incontro», aggiungeva dopo un pezzetto la donna.

— Raccomandarla va bene (rispose Cipriano), ma il Signore dice: Ajùtati che ti ajuterò.

— E così? che s’ha da fare? domandò essa.

— Che s’ha da fare?» replicò il padre, e tacquero. Non ci pensò molto Cipriano e — Niente! lasciate far a me; le anderò incontro.»

E poi?» soggiunsero i parenti.

— E poi, e poi, sarà quel che sarà. Quante paure! Quando vado a fin di bene, mi sento un cuor di leone.

— Ma! fa quel che il Signore t’inspira.»

In quanto si dice un amen, egli levò il cappello di sotto una seggiola; tolse di dietro l’uscio un saporito randello, non senza cacciare, per ogni buon fine, nel taschino dei calzoni un buon coltellaccio

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