< Pagina:Novelle lombarde.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

309

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novelle lombarde.djvu{{padleft:325|3|0]]— O Dio, che mai sarà? Si mettono alla cerca: e là, in fondo al giardino, a piè del conscio cipresso trovano il giovane disteso seminudo, tutto coperto di lividure e di sangue, che stringeva accanitamente le proprie dita fra i denti aspersi d’atra bava. Una morsicatura scopertagli nella coscia destra, chiarì come egli fosse morto idrofobo.

1836





    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.