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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novelle lombarde.djvu{{padleft:88|3|0]]bocche degli uomini: giacchè i virtuosi (salvo quei da teatro) pochi si curano di conoscerli, e quei pochi si astengono dal parlarne e più dal lodarli; credo per quel dogma di prudenza che insegna a non propalare i tesori che si possedono.

L’autorità, se non fosse altro, per la relazione del sindaco Isidoro, venne in cognizione del caso ma avrebbe avuto un bel da fare se ella avesse preteso impacciarsi di tutti gli ammazzamenti che succedevano. Era anche troppo che adoperasse la sua politica a conservare quella bellezza di pace al popolo contento, la sua giustizia a sterminare le streghe e gli eretici, che il Sant’Uffizio, raccomandando clemenza e misericordia, rimetteva al braccio laico da bruciare. Ond’è che di questo fatto, non essendovi chi ne sollecitasse l’esame, non si ricerco se fosse un caso d’onore od un assassinio; e morì sul tavolino d’un assessore, e fu sepolto in un archivio dove i sorci prevennero le ricerche degli eruditi.

Ma il luogo ove s’è patita una sventura, corso un pericolo, è pur giocondo a rimirarsi a chi ne campò! Ho veduto più d’un navigante starsi delle mezz’ore fisso al mare, contemplando con certa quale compiacenza le onde, che, per due o tre giorni di seguente, gli erano ruggite d’intorno. So di chi, uscito da un triste luogo, dove gli toccò fare lunga e non ispontanea dimora, molte volte ritorna a guardare a considerare con un fremito involontario quelle mura, ove passò tanti giorni ansiosi, tante notti palpitanti, e tirare il fiato, ed esclamare: — L’ho scampata bella».

Anche la famiglia de’ Sirtori trovandosi alla vil-

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