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96 novella lv.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novellette e racconti.djvu{{padleft:106|3|0]]femminetta, e la mandò pel caffè alla bottega, dicendo che quello le riusciva molto migliore del casalingo; indi fatto sedere il giovane appresso a sè, a cui non parea di essere degno di tanta grazia, gli domandò chi egli fosse; ed egli, che schietto era, e massime, per gentilezza di animo, con le femmine, incominciò a dirle di cui era figliuolo, quanti fratelli e sorelle avea, perchè venuto fosse in Venezia, e quanti danari il mese gli avea il padre assegnati; e per essere degno della compagnia di tal donna, soprattutto le tenne un lungo ragionamento della civiltà e antichità della sua famiglia.

Venne in tanto la femminetta col caffè, e fu da loro preso, interrompendo il bere con un soave ragionamento di piacevolezze e di scherzi, tanto che al giovane parve di avere acquistato il cuore di una donzella, e già immaginava fra sè di essere Adone, e spesso voltava gli occhi ad uno specchio per vedere le fattezze sue che aveano fatto così bella e ricca preda. Finalmente parendogli che fosse giunta l’ora di andarsene, si levò su, e con inchini studiati più di prima e con le più dolci parole prendeva licenza dalla garbata fanciulla; e già avea posto il piede sul primo scaglione per andarsene, quando ella, scambiata la lusinghevole vocina in una vociaccia ardirata: Olà, gli disse, oh! vassi egli via a questo modo? Rimase il giovine stupefatto a tal novità; ma finalmente udendo di che si trattava, aperse gli occhi e vide ch’egli era in una casipola fornita con un intonaco di calcina, la quale al primo gli era paruta un palagio; onde posto la mano nella scarsella, ne trasse fuori mezzo scudo e diedelo alla ninfa sua, la quale più che prima adirata ne lo rimproverò, e tanto disse, che il giovane vi aggiunse una monda, il valsente maggiore, parendogli di aver tocco il cielo col dito, di aver salvate due altre monete che avea in borsa. E già se ne andava a’ fatti suoi, quando a mezza scala sentì a stridere un usciolino, e gli si affacciò un uomo che avea un ceffo oscuro da atterrire Or-

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