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132 novella lxxiii.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novellette e racconti.djvu{{padleft:142|3|0]]ditore. Il giovane, pieno di mortificazione ed addolorato, uscì della bottega, e andato a casa sua, stavasi quel giorno alla mensa tutto malinconico, e non avea cuore di mettersi boccone alla bocca. Di che avvedutisi gli altri fratelli, e chiedendogli di ciò la ragione, egli finalmente la disse loro, querelandosi altamente della lingua che ingiuriato lo avea senza nessun argomento nè cagione. I due fratelli, che più volte lo aveano ammonito che ritirato si vivesse, non solo non giudicarono che si dovesse di ciò punto dolersi, ma quasi si ricrearono che ciò fosse accaduto per ammaestramento di lui, e in iscambio di confortarlo, gli rinfacciarono il suo modo di vivere, e deliberarono di starsene cheti. Non piacque punto la risoluzione ad una delle sorelle, la quale piena di spirito e di vivacità essendo, così prese a dire: A cui fa danno la famiglia nostra, s’ella si vive contenta di quello che il Signore Iddio le dà, e qual nostra vergogna si è che i corpi nostri non sono dei meglio fatti del mondo? Abbiamo noi colpa di ciò, e dobbiamo perciò essere derisi e rinfacciati da una lingua che morde il bene ed il male senza distinzione? Se noi sappiamo sofferire le nostre calamità con grande animo, io non chieggo già che siamo di ciò lodati; ma, quanto è a me, non intendo che ciò ci acquisti biasimo e derisione; e bene mi maraviglio di voi che, in iscambio di lagnarvi dell’altrui ardimento, rimproveriate il fratel vostro dell’altrui colpa. Oh, ci lasceremo noi sputare in capo, perché non siamo nè gran ricchi, nè ben fatti come i ballerini? Io fo giuramento che io medesima farò ravvedere l’avvocato del suo errore. Così detto, si tacque, e tacquero tutti gli altri, credendosi pure che ogni cosa dovesse terminare in parole.

Ma la giovane, a cui bolliva in cuore il suo ragionevole dispetto, non dimenticandosi nel vegnente giorno della sua promessa, presa ad una certa ora una vesticciuola ed un zendado, con cui tutto il viso si coperse, in compagnia di una fanticella, anch’essa travestita, andò ad un luogo dove si avea gran con-

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