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novella lxxx. 161

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novellette e racconti.djvu{{padleft:171|3|0]]dinanzi a Giovanni e alla moglie, incominciò con bel modo a pregarli che per quella sera gli dessero albergo, perché essendo la notte molto buja e piovosa, e mancandogli un buon tratto di via per andare a casa, non sapea come arrischiarsi, e quasi temea di rompersi il collo. A pena Giovanni ebbe udita la domanda dell’indovino, che, sendo uomo cortese e amorevole, gli disse: E tu hai ragione, e però stanotte ti rimarrai qui con esso noi per andartene domani al tuo viaggio. Che? gridò allora la moglie: vada egli a starsi in inferno. E se tu non te ne vuoi andare con la pioggia e col bujo, statti in sulla via, ch’io non intendo che tu mi ti arresti in casa un momento. Fuori dell’uscio, fuori incontanente. Il Dottore, che così era nominato, udendo tanta bestialità, si strinse negli omeri, e giurando di farne vendetta, se ne andò ai fatti suoi; e poco lontano di là picchiando all’uscio della Geva, pensò di pregare Taddeo che, in quel modo che meglio potea, ne lo allogasse la notte. Non era Taddeo ritornato ancora a casa; ma, fuggito dalla furia della moglie di Giovanni, erasi arrestato in una stalla, dove avea perduto molto tempo in compagnia del cuoco a dir male della padrona, e parte ad annaffiare la gola con una boccia di cervogia che aveano trafugata nel punto del furore. Per la qual cosa il dottore, trovata la Geva sola, si raccomandò a lei; ed ella, che sapea lui essere da Taddeo conosciuto, ne lo ricolse nella casetta sua, e fecegli onore con quella cenetta che potè, e posesi seco a mangiare, come colei che non attendeva il marito, il quale, sendo invitato altrove, le avea detto che per quella sera cenasse da sè all’ora che più le fosse piaciuto; e le avea lasciato per ciò certi quattrinucci, secondo la povertà sua, da sguazzare nell’abbondanza. Mangiando dunque il Dottore con esso lei, incominciarono a ragionare della gran virtù dell’indovinare, onde a poco a poco egli domandò alla Geva di vederle le mani, ed ella gliele aperse: onde il dottore, studiate le linee, le parlò in questa forma: Geva

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