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novella v. | 223 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Novellette e racconti.djvu{{padleft:233|3|0]]tirsi da lei; alla quale Zeineb disse: Oh quanto siete voi crudele, cara madre mia, volendo voi in tal guisa abbandonarmi! qual cagione tanto vi stringe ed obbliga a privarci così tosto della dolcezza della vostra conversazione? Se io, rispose la vecchia, assecondassi la mia sola volontà e la mia consolazione, siate certa che volentieri farei il sagrifizio di tutto il mio tempo a voi; ma ci sono al mondo obbigazioni di tal qualità che vanno al di sopra di tutte le considerazioni umane. In un luogo vicino si trovano donne, le quali furono dalla pietà tratte a raccogliersi per vivere sotto ad un tetto insieme. Esse così ritirate mettono in pratica tutte le musulmane virtù; digiunano non solamente ne’ giorni comandati, ma spesso ancora per mortificarsi; finalmente impiegano tutto il tempo in preghiere, nel leggere l’Alcorano e nelle altre buone opere dalla legge commesse. Il bello esempio della vita che fanno, sostiene e purifica i costumi miei. Coteste buone donne, comechè sieno molto più di me avanzate nella vita spirituale, si degnano talvolta di ricorrere a’ miei pochi e deboli lumi; e appunto appunto stamattina hanno mandato, pregandomi ch’io vada a ritrovarle, perché hanno a chiedermi consiglio sopra un certo caso della legge, nella intelligenza del quale si trovano impacciate. Come posso io negare di andarvi ad un bisogno così pio e saggio? e come posso io tralasciar di ritornare alle amiche mie che mi sono cotanto care?
Si accese incontanente il cuore della non cauta Zeineb di conoscere coteste pie femmine, e scongiurò la sua santessa che facesse per modo ch’ella potesse legare un’amicizia per lei cotanto utile e decorosa. La scellerata vecchia si ostinò a dire che non potea, per mettere maggior fuoco di desiderio nella sua allieva; ma finalmente, facendo le viste di arrendersi alla sua gran voglia, si accordò a condurnela al ritiro delle pie donne. Quando furono giunte alla casa che non era dall’albergo di Daber lontana, la vecchia si spiccò da’ fianchi della giovi-