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e. a. butti | 117 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:135|3|0]]realtà lo vuole spettatore e, fors’anche, attore del dramma immenso. Ogni forza viva sottratta al combattimento può pregiudicare l’esito d’una battaglia; e tutte le nostre convenienze più care e più vivaci richiedono che la vittoria non penda dalla parti a noi avversa. — Una bufera di volgarità si è riversata dalla fine del secolo scorso su la società civile, e ne minaccia le basi e tenta di capovolgerne sempre più gli ordini e le autorità. L’organismo sociale è oggigiorno affetto da una terribile nevrastenia, che è il feticismo per le plebi: dalle idee morali di Cristo, che esaltavano fino alla deificazione gli umili, i deboli e gli imbecilli, si è, per cause molteplici, giunti a nuove idee non meno innaturali che vorrebbero chiamare indistintamente tutti gli uomini — solo perchè uomini — alla suprema dignità di legislatori, di governanti e di giudici; — che vorrebbero largire la felicità ad ogni essere umano, mediante, il principio grottesco che ognuno deve essere remunerato