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edmondo de amicis | 125 |
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— Ella m’interroga su questioni di letteratura. Ma io di letteratura non mi occupo più da tanto tempo. Non mi do che agli studii delle scienze sociali, trascurando tutto il resto, con l’ardore dei neofiti.
Io osai insistere, per giovarmi di tutto il poco tempo che avevo fino al prossimo treno. Egli mi disse:
— La letteratura italiana oggi è povera, poverissima. E anche le altre letterature si trovano negli stessi cenci. Perchè? Perché sfuggono sia coscientemente, sia per insipienza tutto il pensiero che occupa il pubblico. I letterati si ritirano in eremi, lontani dal romore del mondo, e il mondo non li sa e non li vede. Ma le ragioni economiche riaddurranno i letterati sul retto sentiero. Essi dovranno pure aprire gli occhi a quello che si pensa intorno a loro, e, sia lottando in favore, sia lottando contro, dovranno occuparsi dei nuovi ideali sociali.