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edmondo de amicis | 133 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:151|3|0]]produzione farraginosa, impensata, ansante passerà ai posteri? Che importa a me che il signor Verga, o il signor Praga, o il signor d’Annunzio che sono contrarii al socialismo, invece di guadagnare centomila lire ne guadagneranno solo mille? Purché vivano così da poter lavorare... Del resto per i lamenti dei loro offesi interessi personali non si arresterà il socialismo. È ridicolo... L’uguaglianza sconcia è quella di adesso. Uno di quei letterati con un’opera degna e travagliata guadagnerà dieci, ventimila lire; un borsista in un’ora con un coup-de-tête guadagna un milione.
Bella eguaglianza...
E nuovamente tornammo a parlare dei dolori che la sua improvvisa conversione gli aveva procurati. Egli mi domandò tante cose sul Björnson che era stato a Roma nell’inverno ultimo e che, per una sua simile conversione avvenuta in età già matura, ha tutta la simpatia fraterna del De Amicis.
E le cicale cantavano.