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giovanni pascoli 149

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:167|3|0]]di prendere parole dal provenzale. Ora siamo diventati schifiltosi. Quanto al vocabolario di Gabriele, io ti dirò che lo credo ottimo; solo vorrei vedere vivificato quel suo carattere aulico da qualche buona infusione di dialetto. A studiar bene i classici nostri, si vede che noi abbiamo delle parole che ora sono credute dialettali, e invece sono state e sono vivissime ed italianissime. E questo avviene massimamente nei nomi che significano cose campestri, piante, animali, strumenti, paesaggi. E qui mi permetto di fare un’osservazione, e mi pare di averne il diritto!

E rideva bonariamente.

— La campagna è stata per troppo tempo dai nostri poeti descritta convenzionalmente sopra un tipo fatto; per troppo tempo gli uccelli sono stati sempre rondini ed usignoli, e per troppo tempo i fiori dei mazzolini sono stati rose e viole. Si studia tanto la psicologia che un po’ di botanica e di zoologia non farebbe male. Il primo è stato Gabriele il quale però

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