< Pagina:Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

camillo antona-traversi 163

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:181|3|0]]teatro nazionale, non soltanto ora, ma anche nel passato. E uno di questi scettici è Ferdinando Martini.

— Io credo che il teatro italiano abbia tutta una tradizione, ininterrotta pure a traverso la varietà dei tempi e degli autori. Dalle rappresentazioni sacre fino a Paolo Ferrari, e — se volete — anche fino a Ferdinando Martini, il teatro italiano è sempre esistito.

— E adesso?

— E adesso esiste. Si ha tempo a cercare sublimi criteri estetici! Senza dare un immenso valore al giudizio del pubblico, questo pure è certo: che un dramma che resta in repertorio per molti anni, per qualche anno, come le mie Rozeno è un dramma degno di restarci. Le prime rappresentazioni possono essere in senso avverso o favorevole turbate da cause passeggere, estranee all’arte serena, ma poi... no.

— E gli attori?

— Capirete, che è molto pericoloso per me fare dei nomi. In ogni modo posso,

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.