< Pagina:Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
164 camillo antona-traversi

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:182|3|0]]parlando generalmente, dirvi che sono pessimi. I pochi buoni non hanno intelligenza nello scegliere il dramma come ne hanno nel rappresentarlo. Del resto si circondano sempre di mediocrità. Ma non posso fare nomi.

— Bene, chiudiamo la parentesi. Voi, a preferenza d’altri, mostrate di pensare, prima di scrivere un dramma, a un’idea che lo informi tutto, a una tesi...

— Tesi? No, mai. Scopo, se volete.

— Non è la stessa cosa?

— No, chè, quando appare la tesi, l’autore deve parteggiare: se l’idea centrale è solo scopo al dramma, l’autore espone, il pubblico conclude. Dunque un pensiero è necessario nel dramma, perchè il teatro ha sul pubblico un’efficacia più diretta del romanzo, un’impressione più immediata e violenta e malamente evitabile. Badate bene: io non dico con ciò che il teatro sia una forma d’arte superiore al romanzo

— Questo pensa Marco Praga.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.