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178 | ferdinando martini |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:196|3|0]]prova storica che ho pel teatro. Il romanzo è sorto da poco, e in Italia abbiamo già un romanzo: I promessi sposi. E pochino uno solo, ma intanto c’è. Poi abbiamo tentativi confortanti, da Gabriele d’Annunzio a Matilde Serao. Vedremo: riservo il mio giudizio, ossia.... la mia condanna.
— E del contenuto dei romanzi nostri ella che pensa?
— Intende la scuola? Poco importa, stia certo. Purché l’opera d’arte nasca, i posteri che la manterranno sul trono non si cureranno se sia naturalista, realista, medanista, psicologica e via dicendo. Certo questi diversi metodi che hanno acuito tante discussioni inutili hanno un difetto comune: tolgono al romanzo il pensiero. Badi bene, io odio la tesi in arte, odio Ibsen e — per dire tutto insieme — non sono socialista. Ma pure l’arte deve pensare e indurre a pensare. Deve mostrare, se non dimostrare.
— Un esempio.
— Guerra e pace; quel libro che però