< Pagina:Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

ruggero bonghi 209

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:227|3|0]]ve lo spiego, badate che adesso io psicologo profondo ve ne mostro il meccanismo intimo, tutte le ruote, tutte le molle, tutti gli ingranaggi- — Ma non l’avete fatto voi? Questo è canzonare il pubblico, e il pubblico si presta a tutto meno che ad essere canzonato. Altrettanto dico della forma. Il gran numero dei romanzieri e dei novellieri scrivono in fretta e si scusano dicendo che la prima forma è la più semplice; e ciò è falsissimo. Altri pochi (forse uno solo) cominciano a tormentare la propria prosa, a snodarla e a riannodarla, a distenderla e a restringerla, e ve la presentano morta e fredda, uccisa dalla stessa buona volontà di chi l’ha scritta.

La poesia. Anche essa soggiace alle stesse cause: meno però del romanzo, è abbattuta dalle tristi condizioni economiche. Ma la mancanza di una lingua capace di parlare a tutti è fatale pure per essa. I francesi e gli inglesi hanno una lingua intendibile da tutti i lettori, anche dagli uditori analfabeti; certo anche fra loro vi

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.