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matilde serao | 241 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:259|3|0]]sponde in lui a quei nostri sentimenti che una irrequietudine continua, pungente, una aspirazione all’ideale fuori dalla faticata vita di tutti i giorni. E le difficoltà economiche sociali sono la causa determinante di questa inquietezza. Esso non sa dove dirigersi per il conforto, noi dobbiamo mostrargli la via; ed è opera santa, ed è opera cara, che, confortando noi, confortiamo esso pure. Il soffrire ci unisca; noi e il popolo sentiamo comuni il soffrire, sentiamo sui colli nostri lo stesso giogo della umanità greve, della tristezza animale, della caducità. In questa comunione di dolore l’amore ci unisca. La religione non basta più; dopo aver distolto Iddio dal cuore degi undli, ora lo richiamiamo purosamente, ed è tardi. L’amore ci unisca, secondo i dettami di Cristo, che furono i dettami d’amore. Con questo non scioglieremo la questione sociale, che ciò è impossibile, ma la leniremo. Questa comunione di anime travagliate dalla stessa ansia sarà simile a quella che strinse l’u-