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252 | arturo colautti |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:270|3|0]]fama, lottando. Ora tutta una trasformazione ideale si prepara; e noi che siamo pratici, sensuali, voluttuarii, noi che di tutti i romanzi nostri intendiamo instintivamente Il Piacere, riusciremo a trasformarci? È il grande momento della prova.
E passiamo al teatro. Qui premetto che io non sono socialista, ma prevedo il socialismo; gli sono contrario come artista, perchè esso mi combatte come suo massimo nemico, solo perchè sono artista. Infatti il socialismo tende a far collettive tutte le proprietà e o per leggi o per barricate potrà arrivarci: ma, la proprietà intellettuale? Omnia bona mea mecum porto, signori collettivisti! E chiudiamo la parentesi.
Dunque, il teatro sta morendo. Poco fa, ti ricordi, parlando con Roberto Bracco che è un ben sottile critico, hai udito come egli osservando un attore badi alle pause, ai silenzii di lui, che sono difficili e molto suggestivi. Questo è un sintoma. Le pantomime di Pierrot che ho ulti-