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268 | giacinto gallina |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:286|3|0]]parlarmi della tesi a teatro e più specialmente del teatro che chiamano sociale.
— Io non ammetto in un lavoro teatrale la tesi, ma ammetto uno scopo morale. Mi spiego esemplificando: per tesi intendo la difesa o la propaganda di una idea nuova, piccola o grande, certo passeggera. Insomma, mi spaventa una commedia che vuole indurre il popolo a non giocare al lotto, come mi spaventa un dramma che voglia difendere e diffondere la divisione della proprietà. Ma il peggio è nella tesi scientifica, perchè lì poi il dramma non serve proprio a nulla. Il verismo a teatro è stato in gran parte una esercitazione vana, qualche volta bellissima, come Le Vergini di Marco Praga: tutta arte per l’arte perchè anche nel Le Vergini ci vuol buona volontà a trovare, oltre la semplice ottima rappresentazione di un ambiente, anche lo scopo morale di indurre al bene per via di contrasto. Ma talvolta poi il verismo non ha fatto l’arte per l’arte, ha fatto (e questo è ridicolo)