< Pagina:Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
288 domenico oliva

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:306|3|0]]qui in Italia. Dopo i violenti e prolungati rivolgimenti politici noi abbiamo avuto un periodo di calma, di riposo, di indifferenza, che è stato anche un periodo di preparazione latente ma feconda; e adesso la nuova arte può fiorire e fiorisce ed è puramente italiana.

— Che intendi?

— Intendo che ha i caratteri di quella che in altri tempi fu buona arte italiana.

Essa ha sempre avuto, agli occhi di chi ne faccia un esame comparato, il carattere di eclettismo; noi non siamo originali, ma elaboriamo il materiale altrui, al quale diamo lo stile, la chiarezza, la nobile saldezza che incanta e traversa le età. Noi delle informi Chansons de geste sappiamo fare l’Orlando furioso da una novella di Maupassant L’Innocente di Gabriele d'Annunzio. Guarda quel che la latinità ha preso dalla Grecia, quel che l’arte del dugento e del trecento ha preso dai provenzali, dai bizantini e anche dai barbari rimasti in Italia; guarda il rinascimento.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.