< Pagina:Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

giosue carducci 15

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:33|3|0]]sei e mangia con appetito d’uomo valido e sano; poi esce per andare verso le nove dagli Zanichelli ancora, o a chiacchierare, o a fare una partita al briscolon, o a leggere (tre o quattro volte ogni inverno) del Dante o dell’Orazio: e la sua lettura allora è così viva e limpida che vale commento.

Egli è un ottimo amministratore del piccolo patrimonio che col suo grande lavoro ha raccolto; m’assicurano che quel patrimonio non superi le ottantamila lire! Ha maritato tutte e tre le sue figliuole: la Bice (quella della poesia Alle nozze di mia figlia) al signor Bevilacqua di Livorno, la Laura all’ingegner Gnaccarini, la Libertà (la Titì del San Guido) all’ingegner Masi.

Una ultima nota caratteristica. Da buon poeta egli non è grande intenditore di musica. Dice di amar Wagner intensamente; ma in fondo si commove solamente e sinceramente quando ascolta O signor che dal tetto natìo!

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.