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enrico panzacchi 23

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:41|3|0]]alle condizioni della nostra letteratura puntuale. Egli divideva la letteratura delle nazioni latine che risulta dall’opera simile di molti contemporanei scrittori dalla letteratura nordica che in fondo esiste solo per via di individualità diverse tra di esse e diverse dal popolo loro. Certo il disagio economico-sociale che serra fino a soffocarla, la stirpe latina della bassa Europa, è la causa somma della generale decadenza della letteratura e più dell’arte. Però in Italia, meglio che altrove, o almeno con maggior sincerità e profondità che altrove, si sente il nuovo. Egli seguitava:

— Io dico nuovo, sfuggendo l’aggettivo moderno che per l’abuso è divenuto falso anzi ha perduto spesso ogni significato.

Non dico che qui in Italia io vegga chiaramente un risveglio: io vedo più un desiderio e talora una coscienza di risveglio.

È un lavorio sottile, disperso, profondo, udibile solo da orecchi esperti, ma il lavorio esiste, certamente, e ha carattere italiano.

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