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26 | enrico panzacchi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:44|3|0]]soddisfatto e pauroso della morte la immortalità e la felicità anche dopo la morte. Quel misticismo non è che una forma di epicureismo, di quell’epicureismo tutto egoistico contro il quale esso appunto insorge. Non vedete voi del misticismo nei personaggi del d’Annunzio? Sì, è un misticismo tutto afrodisiaco, un bisogno dei sensi e dei sensi più bassi, non un bisogno dell’anima.
E guardando attorno, quasi a trovar la imagine concludente:
— Siamo ancora molto Mussettiani: sogniamo al chiostro perchè ci si sta freschi.
Dalla chiesa della Trinità giungeva a tratti un salmodiare basso di femine.
— Non sarebbe questo misticismo un sintomo di impotenza?
— Distinguiamo la impotenza, la debolezza sociale da quella artistica. Che il misticismo sia sintomo di debolezza artistica, nego. Del resto se non lo volete accettare come assioma di fede, discutetelo