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40 | antonio fogazzaro |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:58|3|0]]gioranze nazionali! E ancóra, guardi a Chicago il congresso delle religioni dove un principe della Chiesa ha intonato tra i sacerdoti più diversi, tra bramini, tra maomettani, tra confucisti, tra ulemi una preghiera cristiana, e tutti universalmente hanno in coro risposto con altissime voci.
Non è sommo questo spettacolo? E io non le cito che i casi più prossimi, più visibili, più facili alla memoria. Noi, noi siamo piccoli, i nostri occhi sono deboli, le nostre menti sono ristrette. Ma il cattolicismo è immenso e santo ed eterno.
Noi eravamo usciti all’aperto. Io non dimenticherò mai quello spettacolo solenne.
Nella notte oscurissima gli alberi della selva stormivano come un mare profondo che giù nella gola si frangesse ai dirupi, e a volta a volta baleni bianchi di tra le nubi rischiaravano le vette nude dei monti, illuminavano la faccia del poeta. Egli ripeteva assorto;
— Noi, noi siamo piccoli, e i nostri occhi sono deboli.