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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Il martirio dei monumenti.djvu{{padleft:18|3|0]]usurpavano il nome, di storie, perchè la storia vera e piena è fatta di dottrina e d’arte e deve rappresentarci con passione, accanto al fatto politico, militare, economico, artistico, anche la vita e l’anima del genio o dell’eroe, del popolo o della classe che hanno in quel tempo potuto, dovuto, voluto, saputo creare quel fatto. Ma, ripeto, la presunzione, il sussiego, la boria professorale, l’arcano linguaggio dei dotti della «specialità» quasi tutti tronfiamente tedeschi o tedescamente tronfii, s’imponevano ormai con tanto fastidio che il pubblico anzi il popolo per cui l’arte era fatta, e che l’arte doveva innalzare, consolare, esortare, glorificare, se n’era distaccato e straniato, specie in Italia, con un addio tanto rassegnato che tutti ormai potevano veder i danni di questo distacco: due princi-