< Pagina:Ojetti - Il martirio dei monumenti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 19 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Il martirio dei monumenti.djvu{{padleft:33|3|0]]sua bellezza dà a costoro quasi l’illusione di colpirla sul volto; viltà perchè sanno che questa nostra singolare bellezza è fragile e non si può difendere, e percuoterla e ferirla le come percuotere davanti alla madre il suo bambino. Ma per trovar le prove di quell’ira non era necessario risalire ad Attila e a Genserico, sebbene dieci mesi di guerra altrui ci avessero ormai provato che, sotto il velo del progresso, le razze e le loro affinità e i loro istinti restano implacabilmente immutate.

Bastava ricordare ai troppi immemori la storia di ieri, e le guerre del nostro ultimo Risorgimento.

Il 10 giugno 1848 verso il tramonto la brigata austriaca agli ordini del generale barone Culoz conquistava il Santuario di Monte Berico sopra Vicenza assediata. La resistenza delle

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.