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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Il martirio dei monumenti.djvu{{padleft:57|3|0]]archivii, nei nomi delle antiche tombe i segni delle sue glorie e le prove del suo diritto. Egli sa che l’arte romana, l’arte veneziana, l’arte lombarda, di secolo in secolo, hanno illuminato tutte le valli del Trentino e i colli e la piana del Friuli e la laguna: da Cimego nelle Giudicarie ad Aquileja e a Grado.
Bisogna aver veduto, nei primi mesi della nostra guerra, i soldati italiani entrare nella basilica o nel museo d’Aquileja, riconoscere stupefatti in quei mosaici, in quelle colonne, in quei bronzi, in quei vetri Roma, Napoli, Pompei, Venezia per sapere quanto possa l’arte nella storia e nell’energia d’un popolo. Era il documento tangibile del loro diritto ad essere là, armati e vittoriosi; e la fede dei più incolti era la più commovente perchè non si perdeva in raffronti minuti ma