< Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 158 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:168|3|0]]

Rita. E allora domani sera passeremo da San Basilio e da via Veneto.
Sandrina. Lo sai? È capo divisione.
Rita. Come lo sai?
Sandrina. Me l’ha scritto.
Rita. Quando?
Sandrina. Stamattina. Ah è furbo, e deve conoscere la vita, quel vecchio là! Nemmeno Alberto n’avrebbe pensata una più bella. Io venivo giù per la Mercede con la scatola sotto il braccio...
Rita. Da chi eri stata?
Sandrina. Dalla contessa, e c’era il tenente. Quello pure la conosce la vita ma dice sempre che preferisce alla grande vita una vitina. Basta... A Sant’Andrea delle Fratte vedo il vecchio, egli mi vede e fa un salto e diventa rosso, proprio rosso ti dico... A quell’età! E sempre camminando avanti presto presto si mette a scrivere con un lapis sopra un giornale, poi, pochi passi avanti a me, posa il giornale sul parapetto d’una inferriata bassa al Ministero dei Lavori pubblici, e si ferma dall’altro lato della via davanti al caffè guardando me e il giornale, il giornale e me. Io capisco e...
Rita. Hai preso il giornale, tu?
    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.