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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:178|3|0]]moria e nel desiderio come gli alcoolici o i morfinomani cui un medico inesperto tolga improvvisamente con la violenza liquori od oppiati. La conversazione e la discussione più sottile stancano meno della meditazione chiusa continua nella quale la mente eleva edifici babelici che la opprimono come un incubo per giorni e per notti e sono sempre infiniti perchè nessuna realtà li tocca e li atterra. E il paesaggio non si vede che attraverso a quel meditare. Ed essendo le cose mute e senza altro senso che quello che l’uomo loro impone, tutto tutto attorno sembra un simbolo sensibile di quelle nostre idee e per somiglianza o per contrasto ci incoraggia a perseverare in esse e a crearne delle altre, delle altre ancóra nuove e pur simili, incessanti e affascinanti come le onde d’un mare sotto il sole.
Tutto questo ho detto perchè mi perdoniate quando vi dirò che, dopo quindici giorni di solitudine in una villetta bianca tra Fano e Pesaro, io, disperato di trovar da solo il riposo della mente, con tante minacce ordinatomi dal mio medico, scrissi, anzi telegrafai a Lalla di venire a tenermi compagnia.
Lalla è la donna più femmina ch’io conosca. Ama il giallo e il rosso al contrario dei tacchini,