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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:188|3|0]]pranzo già illuminata, Lalla saltò in piedi in grande allegria.
— Venticinque! venticinque!
— E via! — disse Varano — Non mi darai ad intendere che sia vero. Questo è un complotto fra voi due.
— No, no. Giuro.
Io, fingendo severità, soggiunsi:
— Bada, Lalla, che sia vero.
— Altro che vero! Ho le prove.
— E chi è? — domandammo Varano ed io in coro.
— La Foca! — ella annunziò, appena abbassando gli occhi.
— La Foca? Tu sei matta. È impossibile! Tu non avrai fatto questo.
— Et maintenant tu vas me gronder!...
— Ma no, che te lo inventi per farci ridere.
— Ho le prove ti dico, — e trasse di tasca il catenone d’argento con grande strepito: — Ecco le prove.
Io restai di pietra. Varano sorrideva a quella mia vittoria di Pirro. Poi mi scossi e cominciai a sgridarla:
— Già tu partirai domani súbito. Intanto stasera stessa devi restituire la catena a... — non riescivo a dire la Foca, perchè mi ci veniva da ridere — a quel signore laggiù.