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— Avanti, avanti. Con questa pioggia!... Non c’era tanta fretta...

Anna Maria aveva posato l’ombrella in un angolo dell’anticamera, e adesso si lasciava a una a una cader le vesti grevi che le facevano due fianchi rotondi come quelli d’una cavalla.

— Piove piove... Vi sarete bagnata tutta. Mettetevi un momento lì accanto al fuoco.

Ed il curato con gentilezza spingeva una sedia presso il camino e premendo con le due mani le spalle della donna la obbligava a sedere.

— Ma sentite come è bagnata questa povera figlia!... — e si asciugava le mani!...

— Qui da voi sembra di stare in una chiesa.

— Vi fa male l’incenso?

— Ma che dite, don Pa’! è un odore che mi piace.

Pausa.

— Ero venuta... sapete, ero venuta per quelle messe alla buon’anima di mio marito.

— Sì, sì. Ma non c’era fretta. Volete bere un po’ di vino caldo? Oltre i chiodi di garofano, la cannella e la noce moscata che usano tutti, io ci metto in fusione anche un po’ di vaniglia. Volete?

E si avanzò verso il camino con un bicchiere

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