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— Le donne son tutte eguali.

— Chi l’avrebbe detto mai! Con quell’amore di figlietta bionda bionda...

— E il povero Gavini che la sposò per compassione!

— Adesso fa compassione lui, povero Gavini.

Ma l’invidia e la curiosità e la speranza di poter ottenere in futuro quel che Paolo Monti aveva ottenuto la mattina, calmarono le meraviglie e le condanne troppo celeri.

— Racconta, racconta.

— Dunque, tre giorni fa io quasi m’ero rassegnato alla ritirata. Ormai temporeggiavo da sei mesi: fiori, passeggiate fuori delle Mura, appuntamenti al Palatino e ai Musei Vaticani, lettere desolate e lettere imperative, giuramenti di affetto imperituro e cipigli feroci. Tutto era stato inutile. Voi m’avete veduto rinunziare a giocar la sera, per seguir lei ai teatri o ai balli o ai concerti; voi sapete che ho finto di lasciar Medea per provare a lei che nessun’altra donna mi piaceva più; voi sapete che ho comprato cento azioni della banca fondata dal marito; voi sapete che ho preparato a San Severino, nella campagna mia, l’elezione politica di lui con tanta cura che il

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