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Per l’arte
— S’arrotonda s’arrotonda! – rispondeva Pancrazi a chi gli domandava al ministero o al caffè notizie della voce di sua moglie. E spiegava tutti i modi di quell’arrontondamento. Da quando al Circolo Utile e divertimento degli impiegati postali straordinarii la maestra Armenia Armeni aveva udito la signora Pancrazi cantare Un vezzo di coralli e le aveva dichiarato che la sua voce era un miracolo e il suo silenzio era un delitto, l’arte era entrata in casa Pancrazi e non si parlava più che d’ugola. La maestra Armeni, la quale aveva cantato anche a Pietroburgo davanti allo zarre, aveva consentito a tre lezioni la settimana per trenta lire al mese, dicendo che lo faceva per l’arte. —
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