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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:23|3|0]]— E a Siena? – Mi guardò come non capisse, e ciò mi irritò perchè allora vidi che fingeva. — A Siena! La nuova opera vostra! — Ah la mia opera! Ah la mia opera! Che me ne importa, Ellyn, una volta che ho il vostro amore? Che me ne importa!

— E questo lo chiamate uno scettico?

— E che altro era? Un uomo che fingeva di non ricordarsi della sua opera caduta, uno che non credeva più in sè stesso, nell’arte sua, nell’avvenire suo, e solo cercava di illudere me.... per sposarmi!

Io mi alzai.

— E come finì?

— Finì che non volli più vederlo.

— E non soffriste?

— Altro se soffrii! Vedete che ancora non l’ho dimenticato. A casa, a Norwich, talvolta risuonando certi pezzi che ho suonati con lui, ripenso e ripenso... Una sera, la scorsa primavera, tornando da New Haven, travidi alla stazione uno che gli assomigliava, che gli aveva i suoi occhi, e ne stetti turbata per due ore.

La lasciai col pretesto di raggiungere i giocatori di poker. Tutto il martirio di quel povero artista misconosciuto, forse mediocre ma appassionato,

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