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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:256|3|0]]gli intimi o i sequestri erano molto rari perchè la Speziala avarissima non dava i suoi denari che a chi poteva pagar quieto e puntuale: e si diceva che l’unica firma poco solvibile cui ella pare fosse generosa era quella del deputato, il quale aveva spesso firmato le carte solo per lasciare alla povera donna l’autografo prezioso. Una volta ella riescì a passare al sindaco una delle cambiali dell’onorevole, e poco mancò che per quel suo prudente e semplice atto d’amministrazione non giungesse al povero sindaco una destituzione telegrafica dal Ministero.

Un’arte speciale ella aveva per sfigurare o inventare proverbii, e a chi la consigliava di comprare qualche terreno, rispondeva con serietà, come ripetesse un oracolo: «Carta canta e villan dorme» e per lei la carta eran le sue cambiali ed il villano personificava tutta l’agricoltura. Per sè spendeva poco o niente e vestiva di nero e non aveva gemme fuori di due piccole logore turchine alle orecchie, ma ai poverissimi di quando in quando dava qualche centesimo e si scusava dell’esiguità del dono ammonendo: «Chi fa quello che può fa quel che deve.» Ma il suo detto più frequente era stato inventato tutto da lei ed ella lo presentava a chiunque per curiosità o per spe-

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